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Tag: odontoiatria pediatrica

Pollice in bocca e ciuccio: due abitudini dei bambini

I bambini spesso trovano conforto nell’uso del ciuccio o nel pollice in bocca, durante i primi anni di vita. Inizialmente, queste abitudini possono sembrare innocue, ma se persistono nel tempo hanno un impatto significativo sulla salute orale dei più piccoli.

In questo articolo, vogliamo condividere con voi l’importanza di comprendere i rischi associati all’uso prolungato del ciuccio e del pollice in bocca, e come possiamo aiutare i nostri piccoli pazienti a preservare i loro sorrisi.

Il pollice in bocca

Il pollice in bocca è un comportamento comune tra i bambini. Spesso utilizzato come mezzo di conforto e rassicurazione, aiuta il piccolo a rilassarsi.

Per il bambino succhiare il pollice è un’azione fisiologica. Si tratta di un’abitudine che comincia ancora prima che il bambino nasca. Infatti, già tra la 13a e la 14a settimana, dall’ecografia è possibile osservare il feto mentre succhia il dito. Nei primi mesi di vita, i neonati mettono il pollice in bocca come modo naturale per soddisfare il loro bisogno di suzione.

Durante i primissimi anni di vita, il pollice in bocca non costituisce un problema perché è un comportamento del tutto naturale. Se questa abitudine permane oltre una certa età, è necessario intervenire per evitare conseguenze negative sulla salute orale del bambino.

L’uso del ciuccio 

Anche l’uso del ciuccio ha un valore consolatorio ed è fonte di rassicurazione per i neonati e i bambini più piccoli. Inoltre, può essere utile per evitare che il bimbo prenda il vizio di mettere il pollice in bocca, abitudine più difficile da gestire e da eliminare.

Quali problemi possono nascere dall’uso del ciuccio o dal pollice in bocca?

L’abitudine a utilizzare il ciuccio viene abbandonata spontaneamente in epoca relativamente precoce. Più problematico è il vizio di mettere il pollice in bocca, che tende a rimanere in un numero elevato di bambini.

problemi che possono sorgere da un succhiamento protratto del ciuccio o del dito sono:

  • mancanza di contatto fra gli incisivi;
  • persistenza di deglutizione infantile;
  • palato alto e stretto, perché la lingua non espande il palato ma scarica la forza sui denti;
  • aumentata sporgenza degli incisivi superiori;
  • problemi masticatori e fonetici;
  • instaurarsi di malocclusioni;
  • difficoltà a chiudere le labbra a riposo;
  • nei casi più gravi, morso aperto per la ridotta crescita dell’osso alveolare.

Inoltre, il persistere del vizio oltre i 3-4 anni d’età può facilitare l’instaurarsi del morso incrociato. Infatti il ciuccio o il pollice modificano la posizione naturale della lingua che si abbassa, in questo modo, gli incisivi inferiori si inclinano verso l’interno, mentre quelli superiori verso l’esterno.

Molti dei problemi appena elencati si risolvono spontaneamente se il bambino abbandona l’abitudine viziata prima possibile (almeno entro il primo anno di asilo).

Come limitare l’uso del ciuccio o il pollice in bocca?

Eliminare l’uso del ciuccio o il pollice in bocca può essere una sfida per molti genitori, ma con pazienza e costanza è possibile aiutare il bambino a eliminare queste abitudini.

Alcune strategie utili da adottare possono essere:

  • Coinvolgi il bambino: Spiega al bimbo perché è importante smettere di usare il ciuccio o succhiare il pollice.
  • Limita l’uso: Riduci gradualmente il tempo in cui il bambino può usare il ciuccio. Se succhia il pollice, distrailo con altre attività.
  • Offri alternative: Quando il bambino vuole usare il ciuccio o succhiare il pollice, proponigli giocattoli o attività divertenti.
  • Usa rinforzi positivi: Crea un sistema di ricompense (come stelle o adesivi) per ogni giorno senza ciuccio o dito in bocca.
  • Crea un ambiente di supporto: Parla con altri membri della famiglia e con gli educatori per avere il loro aiuto nel processo.
  • Sii paziente: Cambiare abitudini richiede tempo, sostieni il tuo bambino con pazienza durante questo percorso.

Quando togliere il ciuccio o il vizio del dito in bocca?

L’età ideale per eliminare l’uso del ciuccio o la suzione del pollice è intorno ai 2 anni e non oltre i 3.

La gravità dei danni dipende dalla durata, intensità e frequenza dell’abitudine, oltre che dalla predisposizione genetica del bambino. Tuttavia, più a lungo il bambino persiste, maggiore è il rischio di danni significativi.

In conclusione

Come abbiamo visto, mettere il pollice in bocca o usare il ciuccio è un comportamento molto frequente nei bambini: li rilassa e li tranquillizza. Se diventa una pratica costante e si protrae nel tempo, occorre però intervenire cercando di eliminare l’abitudine viziata.

Noi del Centro di Odontoiatria Grangia desideriamo accompagnare genitori e bambini in un percorso di crescita sano ed equilibrato. Se hai bisogno di supporto o desideri ricevere consigli, non esitare a contattarci per fissare una visita con la nostra pedodontista!

Deglutizione infantile: cos’è e come intervenire

Durante la crescita, il bambino cambia il modo di deglutire in base al tipo di alimentazione. In alcuni casi, però, questo cambiamento non avviene e si verifica la cosiddetta deglutizione infantile, conosciuta anche come deglutizione atipica.

Nell’articolo approfondiamo questo disturbo che interessa il processo di ingestione dei bambini, indicando le principali cause e il modo in cui viene trattato.

Cos’è la deglutizione infantile?

La lingua riveste un ruolo fondamentale per l’accrescimento delle basi ossee e lo sviluppo di un corretto rapporto tra le arcate dentali. I movimenti e la posizione della lingua cambiano nel tempo, a seguito del passaggio dall’alimentazione liquida a quella semiliquida e solida.

Durante l’allattamento, per deglutire, il neonato posiziona la lingua tra le arcate dentarie (prive di denti). Quando spuntano i primi dentini, il corretto posizionamento della lingua è contro il palato, dietro agli incisivi superiori.

Nel caso di deglutizione infantile, i bambini continuano a posizionare la lingua tra le arcate, nonostante siano presenti i denti. Si nota, infatti, che la bocca rimane semiaperta e per chiuderla il bambino deve contrarre eccessivamente i muscoli del viso.

Quali sono le cause della deglutizione infantile?

Tale condizione dipende da varie cause, tra cui:

  • l’allattamento prolungato
  • il succhiamento del dito o del ciuccio
  • la respirazione orale
  • il frenulo linguale corto

Quali sono i sintomi?

I principali segnali che possono indicare la presenza di deglutizione infantile sono:

  • la posizione anomala della lingua tra le arcate, che porta ad avere la bocca semiaperta;
  • la difficoltà a deglutire cibi solidi;
  • la masticazione troppo lenta o, al contrario, troppo veloce;
  • la difficoltà a pronunciare alcuni suoni.

Cosa provoca la deglutizione infantile?

Nel caso in cui la deglutizione atipica non venga trattata, le possibili conseguenze sono:

  • alterazione dell’eruzione dentale
  • spostamento dei denti permanenti con conseguenti malocclusioni
  • problemi di masticazione
  • difetti di pronuncia
  • alterazioni estetiche

Come correggere la deglutizione infantile?

Per correggere la deglutizione atipica, è necessario capire la causa dell’errato posizionamento della lingua.

Spesso, questo comportamento viene trattato attraverso la terapia miofunzionale, un insieme di esercizi di fisioterapia che mirano alla correzione della posizione della lingua. In alcuni casi, si ricorre anche all’utilizzo di apparecchi ortodontici, che hanno lo scopo di posizionare la lingua all’interno delle arcate dentali.

In conclusione

La deglutizione infantile può avere un impatto significativo sullo sviluppo orale del bambino. È compito dell’odontoiatra pediatrico e del logopedista identificare i segnali che indicano la presenza di questo comportamento. 

Se noti nel tuo bambino alcuni sintomi riconducibili alla deglutizione infantile, contattaci! Il Centro di Odontoiatria Grangia dedica infatti una particolare attenzione alla salute orale dei più piccoli. Attraverso una diagnosi precoce con la nostra pedodontista, riusciremo ad agire presto evitando così lo sviluppo di anomalie dentali.

Il dentista per bambini: chi è e cosa fa?

La prevenzione e la corretta igiene orale nei bambini garantiscono la crescita armonica dei denti e permettono di evitare possibili problemi in futuro. Per queste ragioni, è importante affidarsi, fin dai primi anni di età, ad un dentista specializzato in odontoiatria pediatrica.

In questo articolo scopriremo l’importanza del dentista per bambini, della prevenzione e della prima visita, con consigli utili per i genitori che devono affrontare la paura dei figli per il dentista.

Che cosa fa il dentista per bambini? 

Il dentista per bambini, o pedodontista, è la figura professionale che si dedica alla cura orale dei piccoli pazienti, dall’età pediatrica fino all’adolescenza.

Si tratta di un odontoiatra che ha competenze specialistiche e psicologiche, fondamentali per creare un rapporto di fiducia con i piccoli pazienti.

Il dentista per bambini ricopre un ruolo essenziale nella cura della salute orale dei piccoli pazienti, alcune delle sue principali funzioni sono:

  • monitorare la corretta crescita dei denti
  • valutare la funzione masticatoria, l’allineamento dei denti e le capacità fonatorie
  • curare eventuali carie e infezioni del cavo orale
  • educare i piccoli pazienti all’igiene orale quotidiana

Educare alla prevenzione

La bocca svolge molte funzioni essenziali come masticare, deglutire e parlare. È quindi importante prendersi cura dei denti da latte perché questi aiutano a sviluppare correttamente la struttura e le funzioni della bocca, influenzando anche la crescita generale del bambino. 

La prevenzione è infatti fondamentale per evitare possibili carie e per correggere precocemente le alterazioni funzionali. Per questo è essenziale la prima visita e l’educazione del bambino all’igiene orale quotidiana.

Quando fare la prima visita ai bambini?

La prima visita dal dentista rappresenta un momento importante ma delicato per i bambini, l’occasione con cui prendere confidenza con la figura del pedodontista.

È consigliabile effettuare una prima visita completa intorno ai 3 anni di età. Il bambino infatti si trova nella fase iniziale di sviluppo, durante la quale è possibile individuare e correggere in anticipo eventuali alterazioni ai denti e alla crescita ossea.

Come si svolge la prima visita per i bambini?

Alla prima visita dedichiamo tutte le attenzioni e il tempo necessario per far sentire il bambino a proprio agio. Fin da subito, è importante che tra il piccolo paziente e il team odontoiatrico si instauri un rapporto di fiducia, per evitare così che l’esperienza dal dentista sia associata a qualcosa di negativo. 

Noi del Centro di Odontoiatria Grangia siamo affiliati a Il Dentista dei Bambini, una rete di studi dentistici specializzati nella cura dei piccoli pazienti. Grazie al nostro team specializzato, desideriamo infatti far vivere ai bambini un’esperienza odontoiatrica positiva e piacevole. 

Nella pagina dedicata all’Odontoiatria pediatrica abbiamo descritto in modo dettagliato gli obiettivi della prima visita, che in sintesi sono:

  1. Diagnosticare eventuali malocclusioni dentali;
  2. Verificare lo stato dei denti da latte e lo sviluppo delle strutture ossee;
  3. Controllare le abitudini alimentari e di igiene orale del piccolo paziente.

Al termine della prima visita diamo al bambino alcuni suggerimenti su come utilizzare correttamente lo spazzolino. Desideriamo educare fin da subito i piccoli pazienti ad assumere sane abitudini di igiene orale quotidiana, in collaborazione con la famiglia

Cosa fare se il bambino ha paura del dentista?

Il dentista pediatrico è una figura che, grazie alla sua preparazione professionale, è in grado di rapportarsi con i bambini attraverso l’instaurazione di un rapporto di fiducia e di collaborazione.

Reazioni di ansia e paura possono impedire il corretto svolgimento dei trattamenti odontoiatrici. Spesso il motivo della paura è un’esperienza negativa vissuta in precedenza.

È fondamentale, quindi, abituare i bambini ad andare dal dentista, facendoli, ad esempio, assistere a visite di controllo di un genitore o di un fratello più grande.

Anche il comportamento positivo dei genitori contribuisce a ridurre la paura del dentista, aiutando il bambino ad associare allo studio dentistico una condizione di tranquillità e serenità.

Alcuni consigli che desideriamo darvi sono:

  • Spiegare al bambino cosa verrà fatto e presentare la visita dal dentista come un momento di routine
  • Evitare l’utilizzo di espressioni negative, come dolore o puntura, che possono incutere timore
  • Rivolgersi a una figura con esperienza e competenza nella gestione dei bambini
  • Restare accanto al figlio durante gli incontri per tranquillizzarlo e farlo sentire al sicuro

Conclusione

Il Centro di Odontoiatria Grangia dedica particolare attenzione alla salute orale dei più piccoli, con un team di professionisti dedicato.

Non esitare a contattarci per prenotare una visita con la nostra pedodontista. Inizia subito a prenderti cura della salute del tuo bambino, chiama e vieni a trovarci!